Ecco come saranno le case ed edifici del futuro

Richard Buckminster Fuller, un sognatore visionario come noi

Rimasi affascinato da Richard Buckminster Fuller quando diversi anni fa lessi uno dei suoi più famosi aformismi.

“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.”

Sentivo questo modo di agire e di ragionare vicino al mio essere.

Biografia di Richard B. Fuller

Solo pochi giorni fa, facendo una ricerca sulle cupole geodetiche nel tentativo di perfezionare un progetto legato all’ecosistemica moderna, mi sono imbattuto nella sua biografia che mi ha letteralmente emozionato. Richard Buckminster Fuller (Milton, 12 luglio 1895 – Los Angeles, 1º luglio 1983) è stato un inventore, architetto, designer, filosofo, scrittore statunitense.

Nel 1927 a 32 anni, vide sua figlia Alexandra morire di polmonite. Contemplò il suicidio. All’ultimo momento, per spersonalizzare la sua sofferenza, decise di trasformare la sua vita in “esperimento”,

“usata per scoprire cosa un singolo uomo può fare per cambiare il mondo e avvantaggiare l’umanità intera”. 

Fuller accettò un incarico in un piccolo college in North Carolina.

Lì sviluppò il concetto di cupola geodetica. Il Governo capì l’importanza del progetto ed assunse Fuller per costruire cupole per le installazioni dell’esercito. Vennero costruite migliaia di queste cupole in pochi anni.

Fuller oggi è famoso nel mondo principalmente per le sue cupole geodetiche (brevetto 1954), che sono parte anche delle moderne stazioni radar, di edifici civili e tensostrutture.
Poco dopo il 1954, Fuller espose un’innovativa cupola in cartone, 10 metri di diametro, 600 kg di peso, adatta come abitazione unifamiliare di circa 95 metri quadri.

Questa immagine vi ricorda qualcosa:

Fuller fu uno dei primi a propagare una visione del mondo olistica ed esplorò i principi dell’efficienza energetica e dell’uso razionale dei materiali.
In particolare identificava il consumo per il trasporto di pendolari una perdita secca in confronto ai guadagni generati.
Era particolarmente interessato alla sostenibilità e al tema della sopravvivenza della razza umana con l’attuale sistema socio economico.

Principio di massimizzazione del rendimento

In parole povere Fuller si era reso conto che la nostra società non rispettava il principio di massimizzazione del rendimento col minimo sforzo.
Ogni elemento in natura o rispetta questo principio o alla lunga si estingue.
Il fatto stesso che dovessimo produrre CO2 per generare lavoro o per scaldarci a lui sembrava un’assurdità.
La cupola geodetica rientra nol nostro progetto proprio perchè può semplificarci la vita, evitandoci spreco di denaro e inquinamento ambientale.
Le strutture geodetiche sono leggere, stabili, a minimo impatto ambientale, esteticamente apprezzabili e antisismiche: rispettano il principio di “massima efficienza-minimo sforzo”.

Grazie alla cupola geodetica possiamo ricreare un clima tropicale (quello adatto alla specie umana) ovunque: alberi tropicali in Inghilterra e case riscaldate prevalentemente dal sole anche in Norvegia (in alcuni climi più rigidi è necessario un minimo di riscaldamento durante le ore notturne).
Stiamo parlando di esempi esistenti, questa non è utopia (dal greco “non luogo”): Eden Project, stazione di Atocha a Madrid sono solo alcuni modelli nel mondo.

Impatto ambientale ridotto

Finalmente potremo produrre frutta tropicale a casa nostra, evitando l’inquinamento e la spesa dovuta all’acquisto da nazioni lontane migliaia di chilometri.
Potremo creare una rete di frutta a “km 0” presente tutto l’anno grazie alla maggiore produttività nel clima tropicale che non fa subire un arresto traumatico invernale alla pianta, bensì permette una crescita e una fruttificazione continuativa.
Finalmente non ci sentiremo più dire “Questa frutta non è di stagione” e inizieremo a rispondere “E’ questo clima che non è di stagione per la specie umana!!
1 kg di frutta tropicale genera 7 kg di CO2 nell’ambiente.
Prendendo i dati di Fruitimpresa riguardo la frutta tropicale importata in Italia ogni anno, emerge che in un anno il nostro paese risparmierebbe circa 21 miliardi di CO2 all’ambiente.

Valorizzazione di terrotori e prodotti locali

Oltre ai benefici economici dell’aumento di produzione di frutta locale avremmo ovviamente un abbassamento del prezzo per i consumatori.
Mangeremo finalmente frutta tropicale matura, non congelata e senza aggiunta di gas.
La filiera corta e controllata ci permetterà di produrre frutta di qualità DOC, DOP, bio, biodinamica tutto l’anno.

Edilizia moderna

Le case del futuro erano già nell’immaginario di B. Fuller.
Energia, acqua calda, cibo e riscaldamento provenienti dal sole!

Una struttura geodetica di inverno si scalda più facilmente e di estate è più fresca grazie al ricircolo di aria generato dall’apertura di una finestra alla base e una al vertice.
Solitamente il concetto di svincolarsi dalla precedente schiavitù fa fatica ad essere accettato, ma sempre più persone stanno facendo rete tra di loro: sarà la massa critica a fare la differenza a breve.
In futuro i nostri figli ridicolizzeranno quei tempi in cui rendevamo fredde le nostre case con parallelepipedi di cemento, per poi sprecare energia e denaro al fine di scaldarle con fonti inquinanti.

Il lavoro del futuro

Infine Buckminster Fuller aveva compreso che andava rivista l’utilità di lavorare inquinando e creando altri danni indotti non percepibili nell’immediato.

In tutto ciò vedeva una perdita netta e una mancanza di convenienza sociale.
Oggi possiamo rivedere il concetto di lavoro comprendendo quali siano le vere ricchezze e come possano essere gestite in modo ottimale per rendere questa società più efficiente e felice.
Il top sarebbe nel riuscire a lavorare spostandosi meno possibile, o non spostandosi proprio.