Ieri siamo andati alla ricerca di alberi sui quali poterci arrampicare.
I miei bambini hanno da sempre questo bisogno urgente dell’arrampicata e ultimamente la cosa è diventata ancora più intensa. Anche per questo motivo in giardino abbiamo piantato tre alberi ma sono ancora piccoli per ospitare le loro scalate e visto che dove abitiamo la natura e i parchi giochi regnano sovrani, abbiamo preso le nostre biciclette e ci siamo catapultati alla ricerca di alberi adatti, in grado di far mutare i due piccoletti in vere e proprie scimmie.
Sembravamo degli esploratori in missione, tutti a puntare gli occhi di qua e di là, a sfrecciare da un parco giochi all’altro, da un prato all’altro ma di alberi degni di una vera arrampicata nemmeno l’ombra! Ci siamo accorti che vengono tagliati i rami bassi probabilmente proprio per non permettere l’arrampicata di grandi e piccini, forse per una questione di sicurezza.
Viviamo in una società che mette il divieto al bambino di arrampicarsi sugli alberi ignorando l’immensa utilità psicofisica di quest’attività divertente, antica e naturale.
Provate a portare un bambino anche piccolo, di 2-3 anni, dinnanzi ad un albero con i rami bassi, alla sua portata. Egli inizierà a suo modo ad arrampicarsi. E ciò avviene d’istinto, senza aver visto nessuno farlo, non è una questione di imitazione ma proprio di una spinta interna alla scalata. Il bambino ha bisogno di arrampicarsi!
Le motivazioni che si nascondono dietro a questo bisogno sono innumerevoli: viene naturalmente allenata la concentrazione, il coraggio si fortifica, viene messa in moto la volontà, idee, pensieri e riflessioni si attivano, la curiosità prende il volo, il corpo si fortifica, si allena, sperimenta, l’entusiasmo si accende, la fantasia e la creatività si alleano, l’esperienza insegna, la prospettiva cambia, si entra in contatto con l’albero e i suoi rami, con la natura nella sua più autentica espressione. E’ un modo originario di approcciarsi al mondo!
Gli alberi diventano così non più solo elementi immobili ma compagni dinamici di giochi e avventure che rendono giorno dopo giorno corpo e mente del bambino più elastici, più flessibili, più dinamici.
Spesso impieghiamo tanto tempo per programmare attività sportive o gite fuori casa per visitare quel parco di divertimenti quando i bambini avrebbero bisogno di attività più semplici, come la possibilità di arrampicarsi sugli alberi.
La paura dell’adulto di veder salire un bambino su di un albero lo porta a eliminare la possibilità di arrampicata: nelle scuole e nei parchi i bambini non sperimentano più questa importante attività ludica ma anche auto-educativa. Immaginate il mio stupore e la mia gioia nel vedere alla scuola steineriana dei miei bimbi i piccoli d’uomo che già all’asilo salgono e scendono infinite volte su alberi che non aspettano altro di ospitarli e su strutture altissime per loro costruite proprio per promuovere l’arrampicata.
L’atteggiamento di fiducia dell’adulto nei confronti delle abilità del bambino rende quest’ultimo più forte, più sereno e più vivo. Se andiamo nei parchi giochi e non ci sono alberi adatti per far arrampicare i bambini, permettiamo loro di salire fino in cima alle strutture di legno per l’arrampicata, se se la sentono e manifestano questo loro desiderio: non blocchiamoli con i nostri no!
Cerchiamo allora di ritornare alla natura seguendo la via più semplice, quella più immediata che spesso è sotto ai nostri occhi e non riusciamo però a vedere: ritorniamo bambini insieme ai nostri bambini, arrampichiamoci con loro sugli alberi, sperimentiamo questo modo di vivere originario!