Felix Finkbeiner, ha 21 anni, e da quando ne ha 9 ha iniziato quella che è la sua passione più grande, salvare il pianeta piantando alberi, e riforestando la terra.
Inizia tutto in 4 elementare, quando la maestra assegna a tutti il compito di fare una ricerca sul cambiamento climatico, Felix passa tutto il weekend a fare ricerche e resta particolarmente scosso, fino a che si imbatte nel progetto di riforestazione globale dell’ambientalista e vincitrice del premio Nobel per la Pace Wangari Muta Maathai, che aveva contribuito a piantare 30 milioni di alberi in Kenya in 30 anni
A soli 9 anni Felix parla alla sua classe, poi al preside e alla sua scuola,
“Dobbiamo piantare anche noi 30 milioni di alberi in ogni paese del mondo”
dopo poche settimane la scuola decise di assecondare il progetto del ragazzo, e piantare il primo albero, da li altri istituti coinvolti nel progetto decisero di entrare a farne parte, creando un progetto cittadino di cui molte scuole diventano sostenitrici
“Era il 2007, e dopo solo un anno ne avevamo piantati 50 mila. Nel 2011 abbiamo sfondato quota 1 milione, rimanendo solo in Germania“
Così Felix fonda l’associazione Plant for the Planet una Ong per tutelare e rafforzare le foreste della terra, e che un albero alla volta, in più di 10 anni ha riforestato la terra piantando 15 miliardi di alberi e punta e piantarne un trilione nei prossimi anni.
dalle donazioni private, agli eventi pubblici, il coinvolgimento di grandi imprese e multinazionali, autorità politiche l’associazione inizia a farsi conoscere e Feliz si ritrova, a poco più che 10 anni a parlare del suo progetto di fronte al Parlamento Europeo e a prendere parte al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
poi le Plant-for-the-Planet Academies eventi organizzati in molte parti del mondo per con 67 mila persone che hanno partecipato per studiare e trovare soluzioni al cambiamenti climatico.
Intanto Felix porta avanti sia i suoi studi, che la vita da attivista, fondatore di un movimento globale per la riforestazione del pianeta, ha preso una laurea in Relazioni internazionali a Londra, Felix sta continuando i suoi studi in Svizzera, con un Phd a Zurigo in Ecologia e scienze ambientali
Mentre in veste di fondatore di Plant for the Planet ha appena preso al 9° forum internazionale su alimentazione e nutrizione organizzato il 27 e 28 novembre dal Barilla Center for Food & Nutrition
Felix ha raccontato che un albero è in grado di assorbire tra i 10 e i 20 kg di Co2 all’anno, dato l’elevato livello di inquinamento prodotto dall’uomo a livello globale il progetto non poteva rimanere chiuso nei confini tedeschi, doveva diventare un progetto mondiale,
e così è stato, e un progetto nato a scuola dall’impegno di un bambino di 9 anni, si è trasformato in un movimento globale, ma siamo solo all’inizio
quest’anno Felix ha lanciato la sfida più grande, è la “Trillion tree campaign” partita quest’anno, che punta a piantare un trilione di alberi nei prossimi 30 anni per riforestare il pianeta.
Un numero che ha dietro una precisa logica, corrisponde alla quantità massima di alberi che possono essere piantati ancora sulla Terra facendo riferimento al lavoro pubblicato su Nature dal Dr. Tom Crowther dell’Università di Yale.
“Se noi piantiamo questi alberi, non risolviamo certo di colpo la crisi climatica. Ma possiamo contribuire all’eliminazione di un quarto delle emissioni inquinanti prodotte dall’uomo.”
Piantare nuovi alberi servirà anche a combattere la desertificazione, a rendere l’agricoltura più efficace grazie all’agroforestazione. Inoltre, questi regolano il ciclo dell’acqua e rendono il suolo più produttivo, proteggendo anche la nostra biodiversità”
Spiega Felix che intanto entro la fine dell’anno, lancerà una piattaforma web in cui tutte le organizzazioni che combattono la deforestazione del mondo, potranno condividere dati, ricerche e mostrare il proprio lavoro, i propri obiettivi ed unirsi per combattere contro la desertificazione del nostro pianeta.
Insomma, si parla spesso di giovani un pò spenti e senza tante idee, Felix Finkbeiner dimostra come ci sono ancora tanti casi di millennials pieni di voglia di fare, e che portano avanti progetti che possono veramente salvare il mondo.
Fonti : Businessinsider.com