Il pH del sangue può variare come estremi limite da 7,2 fino addirittura a 7,8, valori che per il sangue significano una grandissima variazione, in quanto basta una variazione di 0,1 e tutti gli enzimi perdono quasi tutta la loro funzionalità, oltre quei limiti invece si va persino in coma e se persiste la variazione si muore.
Quindi il pH del sangue cambia eccome, pure troppo.
Ed è proprio per questo motivo che con “cibi” acidificanti andiamo in Acidosi Ematica con conseguenze tremende per tutto il nostro organismo in quanto il sangue arriva in tutti i distretti del corpo.
Ora siccome quando c’è un eccesso di acidi nel sangue (per es. per un cibo acidificante) l’organismo cerca di buttarli fuori il prima possibile tramite le urine (anche se ci mette alcune ore, durante le quali l’organismo si danneggia enormemente), allora è più semplice misurare il pH dell’urina in quanto essendo in essa l’acido, che stava un attimo prima nel sangue, più concentrato (cioè distribuito in solo circa mezzo litro di urina invece dei 6 litri di sangue dell’organismo) le differenze in pH delle urine sono molto più accentuate e ci indicano meglio le variazione presenti poco prima nel sangue; ecco perchè in fisiologia per conoscere velocemente l’acidosi del sangueE si misura il pH dell’urina, perchè la variazione è più visibile e chiara solo perchè è più concentrata in meno liquido.
Anche il pH naturale dell’urina umana è 7,4; la “medicina” ufficiale è rimasta a volori acidi in quanto si basano sulla statistica onnivora (onnariana) acidificata della società mondiale; comunque passando al fruttarismo sostenibile ci si accorge subito che il pH naturale è 7,4.
La saliva invece è praticamente inutile misurarla, in quanto le sue variazioni sono minime per una riserva alcalina più concentrata in poco spazio (bocca), però dopo pochissimi morsi se il cibo è acido le riserve alcaline diminuiscono velocemente e l’azione dell’acido si fa sentire pesantemente sui denti, ecco perchè l’allarme anche dei dentisti sulla frutta acida.
L’acido determina il danno maggiore che possiamo fare al nostro delicatissimo organismo.