Cosa significa mela (apple)?
Secondo l’Oxford Dictionary l’etimologia è ignota, ma il termine attraversa tutta l’Europa in direzione nord – ovest, dai Balcani all’Irlanda, in una forma che in quasi tutte le lingue si avvicina ad ‘apol’.
Secondo l’Oxford Dictionary l’etimologia è ignota, ma il termine attraversa tutta l’Europa in direzione nord – ovest, dai Balcani all’Irlanda, in una forma che in quasi tutte le lingue si avvicina ad ‘apol’.
Nella Bibbia - nel Cantico dei Cantici - si legge "Ho il mal d 'amore, rianimami con le mele" . Sì, perché i polifenoli delle mele possono esercitare una azione proprio anche contro il mal d 'amore, ove lo si intenda come un fatto emotivo che provoca stati depressivi, caduta dell'ormone adrenalina, disappetenza, atonia biliare e intestinale.
Le mele potrebbero definirsi il frutto dal volto umano non soltanto per la forma e il colore e il nome che s 'è dato
Scopre che bucce e torsi assorbono al 100 per cento il petrolio disperso negli oceani: "Ma con gli scarti faccio anche ecopelle, pannelli, piastrelle"
La legge di conservazione della massa di Lavoisier (‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’) sembra aver trovato ancora una volta un utile campo di applicazione con Frumat. Quest’azienda di Bolzano è infatti in grado di produrre carta e prodotti in similpelle a partire dallo scarto della buccia di mele. ‘Cartamela’ e ‘pellemela’ sono l’esito di cinque anni di esperimenti realizzati da questo laboratorio di analisi chimiche fondato da Hannes Parth.
di Carlo Sirtori - Oncologo di fama internazionale candidato nel 1982 al nobel per la medicina. Le mele hanno anche il vantaggio di essere meno inquinate, le più immuni allo smog e dai suoi costituenti, in particolare il benzopirene e il benzantracene. Le mele del Trentino sono esposte per 2.100 ore all'anno ai raggi solari. Dice Goethe: le che che noi tocchiamo portano le nostre tracce. Anche quelle che il sole tocca: si sa che l'esposizione solare incrementa nei frutti la formazione di vitamina C e che questa va di pari passo con la vitamina A.
di Carlo Sirtori - tratto dal libro: "La Mela il frutto dal volto umano" -(Oncologo di fama internazionale candidato nel 1982 al nobel per la medicina). Un discorso a sè merita il contenuto di proteine (0,3% del peso) nelle mele. E va subito detto che le mele contengono i due aminoacidi essenziali, Treonina e Lisina. Un tempo si riteneva che 8 fossero gli aminoacidi essenziali, cioè 8 quelli che dovevano esser necessariamente introdotti con i cibi pena la cattiva costruzione dell'organismo, la sua labilità, la sua facilità ad ammalare.
Sia il fegato che i muscoli possono assorbire direttamente il fruttosio senza produzione di insulina: il processo del fruttosio è insulino indipendente. Già questo aspetto evidenzia l’elettività di questo zucchero nei confronti dellla specie umana. Nella mela (non Stark) in media il rapporto FRUTTOSIO/GLUCOSIO è 80/29 (il più alto rispetto a tutti i frutti). Il che significa che in media la mela ha una % fruttosio/glucosio 75/25. (“Chimica degli alimenti” Autori Cappelli e Vannucchi – Editore Zanichelli).