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Cani, gatti, conigli, criceti, uccellini… sono tutti animali che vivono ormai a stretto contatto con l’uomo. Sono chiamati “animali domestici”!
Ma è giusto il modo in cui vivono la loro vita con noi?
Sono certa che la maggior parte delle persone, o forse tutte, risponderà a questa mia domanda: sì! Cosa c’è di più dolce di coccolare un micio e di più bello di giocare con un cane o di più meraviglioso di sentire il canto di un uccellino? Chi la pensa così forse però sta sbagliando prospettiva: non bisogna considerare la faccenda dal nostro punto di vista umano ma dal punto di vista animale.
E’ giusto far crescere e vivere un cane lontano dai suoi simili? Farlo vivere in uno spazio troppo ridotto rispetto alle sue necessità? Nutrirlo con un qualcosa che nulla a che fare con il suo cibo naturale? Sterilizzarlo, vaccinarlo, metterlo al guinzaglio? Proviamo a chiederci: come sarebbe la sua vita in natura?
La risposta a questa domanda ci viene parlando per esempio del Dingo, un cane selvaggio che vive in Australia e nei paesi asiatici. Può essere considerato a metà strada tra un cane e un lupo. Il dingo vive nelle foreste ma anche nelle pianure e nelle zone desertiche, si ciba principalmente di uccelli e rettili ma anche di altri piccoli animali come conigli e pecore. La sua vita è come quella di un lupo, animale che mai e poi mai pensiamo possa vivere come un cane da compagnia.
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Secondo voi chi vive nel modo più giusto?
Il nostro cane che si ciba di crocchette composte da chissà quali ingredienti (e testate scientificamente su altri cani che in questo modo vengono maltrattati e uccisi), che non può essere libero di muoversi a causa del guinzaglio, che non vive in branco, che deve essere sterilizzato perchè nessuno può occuparsi dei suoi cuccioli? Oppure il dingo che è libero di seguire il proprio istinto?
E cosa mi dite dei gatti? Il gatto è un mammifero carnivoro che si nutre principalmente di piccoli animali come i roditori. Vive meglio il gatto domestico del cane domestico: è più libero (anche se questo dipende da dove vive) e non ha il guinzaglio (solo raramente viene utilizzato con i gatti). Però anche questo felino ormai si nutre di cibo inscatolato e creato per lui dall’uomo e viene sterilizzato. E’ giusto per loro questa vita? Non starebbero meglio in natura?
Certo il loro habitat naturale ormai si è perso nei secoli… ora come ora non possono vivere senza l’uomo.
Le stesse identiche osservazioni valgono ancor di più per tutti gli altri animali domestici, animali che però un habitat naturale lo possiedono ancora: perchè imprigionare un pesce in un piccolo acquario se può vivere in un fiume o nell’immensità del mare? Perchè rinchiudere in una gabbia un serpente oppure un coniglio o ancor un criceto se possono vivere più serenamente nel loro habitat naturale?
L’uomo nel corso dei secoli ha imprigionato gli animali, li ha sfruttati, ha stravolto loro l’habitat e li ha costretti a seguirlo nelle sue città cementificate. E così ci troviamo costretti a sterilizzarli perchè altrimenti non riusciremmo ad accudire tutti i cuccioli di questi animali: ma la sterilizzazione come anche il problema del cibo adatto e naturale per ogni animale sono problemi secondari che scaturiscono da un problema ben più grande.
L’uomo ha stravolto la natura di questi animali, li ha trascinati a vivere, a mangiare…a essere come lui. Ma è giusto tutto ciò? Io penso che sia enormemente sbagliato.
Quando mia figlia mi chiede perchè non possiamo avere con noi un gatto o un cane oppure un coniglio od una tartaruga io le spiego che gli animali hanno il diritto di essere liberi e di seguire il proprio istinto, loro che ancora possono: un cavallo deve correre libero nella prateria, un usignolo deve poter volare e cantare in libertà, una tartaruga deve poter vivere nel bosco annusando i suoi profumi e toccandone la terra. Il cane ed il gatto, purtroppo, non possono più vivere liberi e potrei pensare di accoglierli con noi solo ed esclusivamente se avessimo una casa in campagna o in montagna o comunque in un luogo in cui possano vivere in libertà.
Nel mondo di oggi, nelle città trafficate e nelle case poco spaziose, non è possibile una convivenza serena e giusta tra uomo e animale.
Una convivenza corretta ed in armonia può esistere solo in natura. Ora come ora questa mia osservazione è purtroppo un’utopia. Cerchiamo almeno di creare una situazione che si avvicina il più possibile ad una situazione naturale: chi abita in campagna o in montagna per esempio ha tutto lo spazio necessario per poter convivere con un gatto o con un cane. Ma convivere non vuol dire dare crocchette, mettere il guinzaglio e via dicendo. Vuol dire trascorrere del tempo insieme, coccolarsi, giocare, accudirsi ma rispettare ognuno la propria natura: un cane non ci chiederà mai di cacciare con le nostre mani una lepre e di azzannarne la carne assaporando il sangue che ne fuoriesce. Non ci chiederà mai di adattarci alla sua natura: perchè invece noi lo chiediamo continuamente ed insistentemente agli animali domestici?
Ma allora è possibile amare davvero gli animali?
La risposta ideale ci viene dall’esperienza di una bambina (sono sempre i bambini le risposte alle nostre domande!).
Lei si chiama Tippi e abbiamo già raccontato la sua storia in passato (cliccate qui per leggerla e per vedere il meraviglioso video della sua avventura). oggi vogliamo solo mostrarvi alcune sue immagini che la ritraggono insieme agli animali: il suo legame con la natura è il legame ideale che ogni uomo dovrebbe avere con il mondo animale.
La risposta reale è che ora come ora, almeno per gatti e cani, non è possibile una convivenza così naturale. E allora cosa fare? Innanzitutto smettere di comprarli nei negozi (non sono una merce ma esseri viventi!), accoglierli solo se si ha lo spazio necessario per farli vivere serenamente, fare una riflessione sul tipo di alimentazione più adatta a loro e via dicendo.
La questione è davvero molto complessa: voi avete delle soluzioni in merito?