LA PANZANA DEI BENEFICI CHE SUPERANO I RISCHI SPIEGATA BENE DAL PROFESSOR PAOLO BELLAVITE (RICERCATORE TRA I PIÙ APPREZZATI IN ITALIA)
NON SOLO NON VI STANNO SALVANDO DAL COVID PERCHÉ POTETE INFETTARVI LO STESSO, ANCHE CON NUOVE VARIANTI PIÙ AGGRESSIVE, MA VI STANNO FACENDO RISCHIARE DI MORIRE PER EFFETTI AVVERSI, TRE VOLTE DI PIÙ DI QUANTO POTREBBE SUCCEDERE SE BECCASTE IL VIRUS DA NON VACCINATI.
Perché è fuorviante dire che i benefici superano i rischi?
Perché non tiene conto del basso rischio generale di prendere il Covid in forma grave per una donna in età fertile. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, tutti i decessi in donne positive a Covid 19 con età inferiore a 40 anni ammontano a un centinaio, di cui più della metà con patologie preesistenti. Ammettendo che tutte siano morte per trombosi, e assumendo che quella categoria rappresenti il 10% della popolazione contagiata, avremmo un rischio di morte di circa 1 su 100.000, cioè 0.001%.
Quindi?
Il rischio di morte per chi ha fatto il vaccino è 0,00003%, con il virus dello 0,00001%. 3 a 1. In una donna di età inferiore a 40 anni il rischio di trombosi dopo il vaccino è 3 volte più alto del rischio di morte per Covid-19. Gli anticoncezionali probabilmente aumentano un po’, poco, il rischio in entrambi i casi, quindi il rapporto non cambia. Il calcolo dei giornali in favore del vaccino è sovrastimato di 500.000 x 3volte= 1 milione e mezzo di volte. Più o meno, perché i dati sono approssimati. Ma è una dato totalmente falsato
Il rapporto rischi benefici ha quindi un problema a monte?
Certo. Quando si considera solo la gravità della malatia senza tener conto di quale sia il rischio di prendersi la malattia. Anche il Covid può provocare la trombosi, ma devi prenderti il covid, devi prenderlo in forma grave, devi avere delle patologie tali da avere dei problemi e devi anche rientrare nella fascia di età più colpita, parlando dal punto di vista statistico. Non si possono fare discorsi generali e paragonare cavoli con patate. Se fai il vaccino è certo invece che sei sottoposto ad un farmaco che ha rischi ancora in fase di studio