L’ Ungheria ha preso una drastica decisione sulle sementi OGM Monsanto. Il paese non ha più un solo frutto proveniente da materiale geneticamente modificato.
L’ Ungheria ha sfidato senza paura la gigante Monsanto prendendo una decisione drastica e coraggiosa.
Ha bruciato ben 1000 acri di mais, pari a cinque milioni di metri quadrati, coltivati con sementi geneticamente modificate (OGM) della Monsanto. La notizia è stata rilasciata dal Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Rurale Lajos Bognar.
La drastica decisione, spiega Bognar, è dovuta al fatto che bruciare i campi di mais geneticamente modificato è la migliore soluzione per evitare che il polline di colture ogm impollinasse altre colture non ogm.
Ma non è tutto. In Ungheria le sementi geneticamente modificate sono assolutamente vietate. I commercianti di semi del paese infatti sono tenuti ad effettuare controlli rigidissimi sui loro prodotti al fine di evitare che vi siano sementi ogm mescolate insieme a quelle naturali, presumibilmente per errore.
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Che l’ Ungheria abbia preso una forte posizione contro gli ogm è dimostrato dalla Costituzione del paese, la quale afferma:
<<L’Ungheria promuove un’ agricoltura libera da organismi geneticamente modificati, garantendo l’accesso a cibo sano e acqua potabile, attraverso l’organizzazione di sicurezza sul lavoro e l’assistenza sanitaria, per gli sport di sostegno e regolare fisico esercizio, nonché garantendo la protezione dell’ambiente.>>
Gli ungheresi sono il primo paese a prendere una posizione forte in seno all’Unione europea in relazione all’uso di semi transgenici.
L’Unione europea ha una politica di libera circolazione dei prodotti all’interno dei paesi del blocco. Così le autorità ungheresi, che hanno bandito l’ ogm dal 2011, non possono indagare su come i semi raggiungono il loro territorio. Tuttavia, ha detto Lajos Bognar, “ciò non ci impedisce di indagare in profondità sull’ uso di questi semi nel nostro territorio.”