La Norvegia è stata chiara: non comprerà più prodotti delle multinazionali che provocano disboscamento.. E noi cosa aspettiamo?

Sin dagli albori della nostra razza, era chiaro sin da subito che ci fossimo evoluti per la manipolazione. Ciò significava irrimediabilmente che avremmo modificato l’ambiente nel quale ci trovavamo per renderlo meno ostile e più accogliente, aumentando in tal modo le nostre capacità di sopravvivenza. Ciò è sempre stato valido in particolar modo per gli alberipoiché, se da una parte dalle foreste distrutte si ricava terreno edificabile, dall’altra il materiale ottenuto – il legno – è sempre stato utilizzato per gli scopi più svariati. Ma c’è un problema.

Dall’inizio dell’epoca industriale infatti il disboscamento del globo è aumentato esponenzialmente, al punto che oggi siamo sull’orlo della catastrofe biologica a causa della distruzione incondizionata delle aree forestali. Le piante sono infatti un elemento imprescindibile per la vita su questo pianeta, nonché per il benessere dei membri della nostra stessa razza. Ma l’avidità umana ha fatto sì che anno dopo anno venissero abbattute regioni vastissime di quelli che sono i “polmoni della terra”, a tal punto che oggi persino gli uomini di governo stanno iniziando ad interrogarsi su questo disastro.

E’ in particolare la Norvegia, tradizionalmente uno dei Paesi più sensibili alle condizioni sociali ed alle problematiche che coinvolgono l’intero pianeta, ad aver fatto un significativo passo avanti verso il progresso ed il futuro. Il Governo norvegese ha infatti stabilito che la deforestazione e l’abbattimento indiscriminato degli alberi non possano più essere considerati tollerabili, pertanto non acquisterà più prodotti che siano in qualche modo associabili alla deforestazione. Ciò significa che il Parlamento norvegese non firmerà più alcun contratto con aziende collegate al disboscamento.

Si tratta di una decisione storica di importanza cruciale, poiché la Norvegia in questo modo potrebbe fungere da testa di ponte per altri Paesi che volessero seguirla in questa battaglia per la salvaguardia del pianeta Terra. Ovviamente l’ideale sarebbe che tutta l’Europa, quindi l’UE intera, si interessasse alla questione spalleggiando la Norvegia nella sua coraggiosa decisione, in modo tale da dare finalmente un segnale forte alle multinazionali che speculano sul disboscamento del pianeta, sebbene purtroppo questo traguardi sembri ancora molto distante dal poter essere raggiunto.

E’ infatti ad oggi altamente improbabile che tutte le altre nazioni, Italia compresa, possano rifiutarsi improvvisamente di stringere accordi commerciali di qualsivoglia genere con qualsiasi azienda impegnata nella distruzione degli alberi su scala globale, sebbene il nostro istinto di sopravvivenza dovrebbe portarci per forza proprio in quella direzione. La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha denunciato che il disboscamento terrestre tra il 2000 ed il 2010 è proseguito a 5,2 milioni di ettari l’anno, in calo rispetto al decennio precedente ma ancora troppo elevato.

Ciò significa che se non verrà rallentato questo processo fino a quando non ci sarà la piena sostenibilità, in breve tempo gli alberi potrebbero letteralmente estinguersi, una possibilità considerabile come pura fantascienza fino a soltanto cinquant’anni fa; eppure oggi diventata una triste realtà con la quale dover fare i conti. Per questo motivo è opportuno guardare oggi al futuro ed accompagnare così la scelta della Norvegia, diventata a tutti gli effetti il primo Paese al mondo ad aver adottato una politica di deforestazione zero  “.

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