Il mondo in cui si muove il mondo dipende da ciò a cui le donne del mondo aspirano. E il modo in cui le donne lavorano rivela ciò a cui aspirano.
Gli uomini, in quanto classe, sono più o meno simili, in tutto il mondo; sono esseri che mangiano e dormono e faticano e di rado sanno il perché. Ma le donne sono i membri radioattivi di una comunità, è la natura e la portata della loro attività che determinano la condizione della razza. Se dormono, il mondo sonnecchia; se si destano, il mondo viene trasformato.
Il “sesso debole” viene chiamato debole soltanto perché non è ancora risvegliato. Ma persino quando le donne si rendono conto del potere che hanno, ancora si rimettono agli uomini in quanto più forti.
Gli uomini appaiono più forti solamente perché fanno comunella.
Quando le madri del mondo avranno sufficiente rispetto di sé da unirsi, per sé stesse e per i propri figli, e manifestare per amore del principio, spazzeranno via dal globo tutta l’indebita opposizione maschile, che si risolve in pregiudizio, volgarità, cecità ed egoismo.
È in atto una guerra tra i sessi. E deve essere così. Non dovrebbe, eppure deve esserci. Sin dall’inizio del tempo gli uomini hanno usurpato prerogative senza avere il potere di esercitarle. Hanno assunto il controllo di corpo, mente e spirito di mogli e figli – essendo ancora nella totale ignoranza della propria vera natura, e i più fragili fra i fragili nel governare sé stessi. Persino al giorno d’oggi, un gruppo di uomini mediocri si uniranno contro una donna indifesa, se la questione riguarda il sesso.
Il vero significato della rivolta della donna moderna si trova qui. La mascolinità rappresenta la oggettività e la femminilità rappresenta la soggettività degli elementi della vita. La donna sta al cuore e all’anima, come l’uomo sta al cervello e al corpo. Il mondo, essendo relativamente giovane, è come un sano animaletto. Da qui deriva il primitivo bisogno della forza bruta dell’uomo. Ma, mentre l’intelligenza del genere umano cresce vero la maturità, saremo sempre più guidati dal tocco femminile. Non mi dovrei sorprendermi se, nelle ere a venire, venisse incoronata una Regina del Mondo.
Il lavoro della donna è quello di insegnare al mondo la gioia dell’auto-abbandono; di impiantare nel cuore di tutti gli uomini il desiderio per l’èstasi del dare, senza pensare di essere ricambiati.
Il lavoro della donna è quello di raggiungere le altezze, sondare le profondità, oltrepassare i limiti, della vita umana; e poi di accompagnare il mondo in un nuovo regno di bellezza fisica, splendore mentale, energia spirituale e luce.
Tratto dal il libro di: Edward Earle Purinton “Il Trionfo dell’Uomo che Agisce“